Ralph de Palma, "l'uomo più veloce del mondo" che veniva dall'Italia

Scritto da Redazione.

Fonte: FondazioneItaliani
di Andrea Camboni

Vinse negli States più corse di chiunque altro. Un ricordo nel cinquantenario della morte

Ralph de Palma“L’uomo più veloce del mondo” veniva da Biccari (Fg). Svelto di testa, rapido nel cogliere quelle poche occasioni che la xenofobia americana dei primi del Novecento si lasciava sfuggire nei confronti degli emigrati. Italiani soprattutto, ultimi, come gradimento, nelle quote d’ingresso statunitensi. La grandezza di Ralph de Palma va oltre le sue 2557 gare vinte sulle 2889 cui partecipò, tra ciclismo, motociclismo ed automobilismo, da dilettante e professionista, la vittoria della 500 miglia di Indianapolis nel 1915, le competizioni con gli aeroplani.

Ralph De Palma, campione dimenticato

Scritto da Redazione.

Fonte: RaiNews24

Quali sono i requisiti di un campione? Quando nello sport ci si può fregiare di un titolo onorifico tanto blasonato: c-a-m-p-i-o-n-e? Quando si vincono molte gare, logico. Sì, ma quali e, soprattutto, quante? Vincere un torneo di bocce al dopolavoro certamente non rende campioni. Vero. Ma quando di gare se ne vincono 2.557?

Avete letto bene: duemilacinquecentocinquantasette. Altri tempi, ma c’è chi lo ha fatto. Tutti posti più alti nel podio, quando alla fine di un gran premio non si stappava una bottiglia magnum di champagne per innaffiare i tifosi festanti.

Ralph De Palma pioniere dell'automobilismo

Scritto da Lino Manocchia.

Si apprende che, per la prima volta nella sua terra di origine, la Capitanata, Ralph De Palma verrà celebrato con una serie di iniziative, come sport, cultura e turismo.
A sette anni di distanza dalla pubblicazione del primo libro che in Italia lo ha fatto conoscere al grande pubblico, curato dal dinamico giornalista foggiano Maurizio De Tullio, nasce un Comitato Promotore nel nome di Raffaele “Ralph” De Palma.
L’obiettivo è quello di celebrare degnamente il mitico asso del volante, in tutta la Capitanata e fuori, attraverso una serie di iniziative e manifestazioni che culmineranno nel maggio 2015, data coincidente con il centenario della storica vittoria del pilota foggiano nella favolosa 500 miglia di Indianapolis.
Agli inizi del prossimo mese si terrà una conferenza-stampa che ufficializzerà la nascita del Comitato Promotore del Centenario. Nel corso della stessa saranno illustrate linee guida, contenuti e soprattutto alcune delle tante iniziative già  in programma.

Ralph de Palma: il pilota più veloce del mondo che veniva da Foggia

Scritto da Teresa Maria Rauzino.

Dopo i Vademecum della provincia di Foggia e CapitanLibri, Maurizio De Tullio si cimenta in un arduo lavoro di ricerca per ricostruire l’avvincente storia di Ralph de Palma, un campione automobilistico del primo Novecento.

Forte della sua esperienza giornalistica, l’Autore si avvale della grande Rete telematica per consultare le fonti sull’emigrazione, ricerca testi presenti in varie biblioteche nazionali ed estere, riscontra dati e documenti anagrafi ci in archivi pubblici e diocesani, dà una sua chiave di lettura all’interpretazione talvolta problematica degli stessi, delineando un quadro esaustivo della biografi a del grande campione italo-americano che batté tutti i record.

L’uomo più veloce del mondo da Biccari a Indianapolis

Scritto da Giustina Ruggiero.

Incarnò il sogno americano diventando per milioni di emigranti il primo eroe italiano dello sport

Sono trascorsi 50 anni dalla morte di Ralph De Palma, nato il 19 dicembre 1882 a Biccari e morto a South Pasadena in California il 31 marzo 1956. A noi questa notizia non direbbe molto, se non fosse che ultimamente abbiamo visto la simpatica faccia di Ralph comparire su di un libro che ha per titolo il suo nome e cognome e per sottotitolo “Storia dell’uomo più veloce del mondo che veniva da Foggia”, a firma di Maurizio De Tullio, giornalista, con lunga esperienza nell’informazione locale e col pallino della ricerca d’archivio.

La leggenda sconosciuta dell’italiano Raffaele de Palma, il più grande pilota di tutti i tempi

Scritto da Il Foggiano.

Pubblicato sul quotidiano “Rinascita”, Roma, 28/07/2009
   
Quando negli anni Sessanta e Settanta giungeva la domenica, per me era un dramma. La mia famiglia abita al preciso centro di una rispettabile urbe medieval-borbonica di 40-50 mila abitanti, bagnata dal mare. A sera, i fumatori allo struscio innalzavano un’invisibile cortina tabagifera che acuiva i miei precoci e lancinanti mal di testa. Se uniamo pure il fatto che arrivate le sette-otto non ancora avevo finito di fare i compiti, quello ch’era un dramma assumeva i contorni di una vera e propria tragedia per un bambino e poi adolescente.
Era il pomeriggio, l’inizio dell’incubo domenicale: i gran premi automobilistici, che mio padre si vedeva dalla partenza all’arrivo.

Ralph De Palma, l'uomo più veloce del mondo era di Foggia

Scritto da Fabrizio Sereno.

L'uomo pugliese più veloce del mondo, al pari di Pietro Mennea, ma in un altro tipo di corsa; il pilota dalle cui straordinarie gesta l'ingegner Enzo Ferrari trasse ispirazione per la creazione del mito del cavallino rampante più famoso al mondo; l'unico italiano ad aver vinto la 500 miglia di Indianapolis, ad averne detunuto il record per ben 62 anni sul maggior numero di giri in testa alla gara e ad aver battuto il record mondiale di velocità (Daytona, 1919) con una media di 248 Km/h, più veloce di quella degli aerei.
Il pilota con il palmares più ricco della storia dell'automobilismo (in trent'anni di carriera vinse ll'88,5% delle gare che disputò) è nato nel 1882 in provincia di Foggia, precisamente a Biccari, e si chiamava Raffaele De Palma, poi diventato Ralph, una volta emigrato a dieci anni, con la famiglia, negli Stati Uniti d'America, dove conseguì la sua fulgida carriera, creando il mito che permane oltre la sua morte (Los Angeles, 1956), e che lo vuole, otlre che campione di automobilismo, anche campione di gentilezza e generosità, perché, all'occorrenza, aiutava i suoi avversari di gara.

L’epica dello sport e il sogno americano

Scritto da Geppe Inserra.

Ci sono due aspetti del libro di Maurizio De Tullio che mi hanno prima stupito e poi conquistato.

Il primo è il recupero di una dimensione epica dello sport, una dimensione che va progressivamente impoverendosi, rarefatta ed oltraggiata dalla cultura del tempo reale, della diretta televisiva. Immagini e moviole che annichiliscono il tempo e lo spazio, ne abbreviano il respiro, e non lasciano ormai più spazio al ricordo che sublima il gesto agonistico, e lo rende immortale.

Siamo il paese che consuma il maggior numero di parole e di pagine di sport, avendo il maggior numero di quotidiani sportivi al mondo. Ma son parole che non diventano memoria, che non si sedimentano. Come dice Ugo Riccarelli in una bella raccolta di racconti sportivi (“L’angelo di Coppi”) dando voce allo sfogo di un cronista di sport, «chi sfoglia i giornali ogni mattina lo fa per dimenticarli, oppure per il dialogo casuale del pomeriggio, e perciò non è strano che ormai nessuno ricordi».

De Palma, il campione che fu leggenda

Scritto da Andrea de Adamich.

Siamo nell'era di Michael Schumacher e di Fernando Alonso, l'era dei record di campionati del mondo vinti, di Gran Premi, di pole position, e di podii consecutivi.
I confronti sono sull'immediato, praticamente sul presente o quasi, al massimo si spazia verso l'indimenticabile Ayrton Senna, anni ‘90.
Ogni tanto si tentano anche confronti con il passato, ma sempre relativamente recente, come quello di Manuel Fangio, anni ‘50: era più bravo lui o lo è oggi Schumi?
La risposta è scontata: ogni campione lo è nella propria epoca, non sono possibili confronti a distanza, perchè bisognerebbe teoricamente poterli avere tutti insieme, nella stessa pista e nello stesso momento, in un mitico e leggendario confronto, logicamente da fantascienza.

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