ANCHE LA "GAZZETTA DELLO SPORT" OMAGGIA IL GRANDE RALPH (22.6.2015)

Ralph De Palma commemorato a Los Angeles dal Comune di Biccari e dal “Comitato”

... che dal 2013 lo celebra.

Il 31 maggio 2015 si è celebrato il centenario della storica vittoria del pilota italo-americano Ralph De Palma nella “500 Miglia” di Indianapolis. Ad oggi si tratta dell’unica vittoria di un italiano a Indianapolis.

La più antica, gloriosa ed esaltante corsa su circuito fu infatti vinta dal pilota pugliese, nativo di Biccari (Foggia), nella edizione del 1915, pochi anni dopo l’avvio delle corse nel celebre ‘ovale’ americano e a tre anni dalla sua sfortunata gara che, a onor del vero, lo rese celebre in tutto il mondo proprio per non aver vinto, come accadde al maratoneta romagnolo Dorando Pietri alle Olimpiadi di Londra del 1908.

La carriera di Ralph De Palma è un concentrato di straordinari eventi e, soprattutto, di numeri: corse da campione acclamato in gare di ciclismo, motociclismo e soprattutto automobilismo. Dal 1898 al 1934 gareggiò complessivamente in 2.889 gare e ne vinse ben 2.557. Fu campione d’America e del Canada per ben tre volte e nel 1919 polverizzò il record del mondo di velocità, correndo alla stratosferica media di 241 kmh a Daytona Beach, non in un circuito ma sulla dura sabbia di quella spiaggia. Tutte queste gare furono vinte quando era ancora cittadino italiano!

Vi è, dunque, la necessità che lo sport italiano e le Istituzioni – dal CONI alla Regione Puglia, dalla Ferrari (De Palma fu il mito giovanile di Enzo Ferrari) alla RAI, dalla stampa alle televisioni nazionali – facciano uno sforzo congiunto e tempestivo per ridare onore e visibilità a un campione italiano straordinario ma, vergognosamente, ancora tenuto in naftalina.

Il Comune di Biccari e il “Comitato per le Celebrazioni di Ralph De Palma”, per il tramite del socio del Comitato Antonio D’Apote, di S. Nicandro Garganico, hanno così deposto una composizione di fiori sulla tomba del grande pilota, che dal 31 marzo 1956, giorno della morte, riposa nel cimitero di Culver City, nei pressi di Los Angeles.

Confesso – ha dichiarato D’Apote – di essermi commosso nel recarmi in quel luogo per deporre un simbolico ma doveroso pensiero, a nome non solo della sua città di nascita ma di tutti i connazionali e gli emigrati italiani sparsi nel mondo. De Palma è stato non solo uno straordinario campione dei motori ma un esemplare testimone di quell’Italia che, in tempi difficilissimi, seppe mostrare il volto vero dell’emigrato che sfodera il meglio di sé e ribaltare una concezione negativa e penalizzante che gli americani avevano nei confronti degli italiani”.

Successivamente D’Apote è stato ricevuto dal dott. Antonio Verde, Console Generale italiano a Los Angeles, al quale ha consegnato a nome del Sindaco di Biccari, avv. Gianfilippo Mignogna e del “Comitato”, una targa appositamente realizzata, insieme al volume su Ralph De Palma scritto dal giornalista foggiano Maurizio De Tullio e ad un quadro, raffigurante il campione di Indianapolis, realizzato da Michele Perna, un giovane artista garganico.

Dopo l'incontro, D’Apote si è recato nella sede della Camera di Commercio italo-americana di Los Angeles e con il presidente Panebianco è stato siglato un accordo – negli interessi sia del “Comitato Ralph De Palma” che di carattere commerciale – per una serie di eventi che saranno realizzati negli Stati Uniti e in Italia con varie aziende, compresa una di Biccari, l'Oleificio Checchia.

L’importanza di celebrare il grande Ralph De Palma non solo sul piano sportivo– ha dichiarato a sua volta il Sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna – consente al territorio dei Monti Dauni ma direi di tutta la Capitanata, e in particolare a quelle aziende che vorranno misurarsi con la qualità delle loro produzioni, di cogliere l’occasione creata con questo ideale ‘ponte’ tra Italia e il mercato americano, a tutto favore nella nostra economia”.     
Antonio D'Apote, che come imprenditore da tempo opera nel campo della distribuzione alimentare a Chicago e organizza eventi con Istituzioni sia italiane che americane, come membro delle associazioni italo-americane ha invitato per il prossimo mese di settembre i presidenti delle associazioni dei Pugliesi, dei Calabresi e dei Siciliani sia sui Monti Dauni che sul Gargano, per avviare rapporti legati allo sviluppo del turismo e del commercio.

La risposta dei diretti interessati è stata immediata e positiva, dichiarandosi contenti di venire in Italia per suggellare il rapporto di amicizia col “Comitato Ralph De Palma” e per le altre azioni e attività che potranno scaturire.

 

31 maggio 1915-2015 Ralph De Palma tra ricordo e rifiuti

Le nostre scuse e le nostre giustificazioni.

In tanti si saranno chiesti cosa sia accaduto lo scorso 31 maggio, perché – cioè – allo scoccare del fatidico “countdown” non sia accaduto nulla di quel che avevamo sperato di poter realizzare per celebrare degnamente il centenario della storica vittoria di Ralph De Palma a Indianapolis.

Una serie di cause e concause ce lo hanno impedito.

Il Comune di Biccari, capofila di una serie di Enti, Istituzioni, Aziende, Associazioni e privati che si riuniscono nel “Comitato Ralph De Palma”, per dare corso al programma abbozzato sin dal 2014 da solo nulla o pochissimo poteva fare.

In più abbiamo dovuto rispettare l’appuntamento elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale pugliese (si è votato, come si sa, proprio il 31 maggio 2015) ma, soprattutto, nei mesi precedenti l’anniversario non ci sono pervenute quelle risposte che ritenevamo (e riteniamo) essenziali ai fini della piena riuscita del programma celebrativo.

Nessuna risposta e nessun contributo dalla Regione Puglia, dalla Mercedes, dalla Ferrari, dal CONI, dalla Provincia di Foggia. Un’unica risposta – purtroppo all’insegna del non voluto disimpegno – ci è arrivata dall’ospite “clou”, il simbolo vivente del binomio “campione dei motori e dei valori”, cioè Alex Zanardi, troppo impegnato in Italia e nel mondo, a livello sportivo e giornalistico, oltre che associazionistico con la sua benemerita “Bimbingamba”, per la cui causa ci eravamo pure impegnati in una grande raccolta di fondi.

Abbiamo atteso sino all’ultimo che qualcuno degli attori citati ci degnasse almeno di una risposta e, tranne Zanardi, nessuno lo ha fatto, rendendo inconcretizzabile il nostro programma.

Alla fine cosa sarebbe rimasto? Praticamente nulla, per cui, in attesa di tempi e gente migliore, abbiamo pensato comunque di celebrare il grande Ralph De Palma, proprio “a casa sua”, dove “casa” sta per ultima dimora, cioè il Cimitero di Culver City che lo ospita dal 31 marzo 1956.

Lì, con Antonio D’Apote, nostro infaticabile socio del “Comitato”, abbiamo deposto una corona di fiori sulla tomba del Grande Campione e celebrato la giornata del ricordo con una presentazione di prodotti alimentari della terra natale di Raffaele “Ralph” De Palma.

Abbiamo così ritenuto di distribuire da qui al 31 marzo 2016 – in occasione del 60° della sua morte – quelle iniziative che siamo stati in grado di promuovere ma non ancora di organizzare, e non per colpe del Comune di Biccari o del Comitato.

La prima sarà la nostra partecipazione al Convegno sull’emigrazione che l’Associazione Diomede di Castelluccio dei Sauri ha in programma per il prossimo 20 giugno. I promotori hanno espressamente richiesto che la figura e il sogno di Ralph De Palma venissero ricordati.

Il resto lo saprete, seguendo sempre le news che appariranno su questo sito.

Grazie a tutti per l’attenzione e la passione che, con noi, avete finora messo per non dimenticare l’uomo più veloce del mondo, che veniva da Biccari e che fece grande l’America, lo sport e che contribuì a invertire l’opinione negativa che – in quei terribili anni – gli americani avevano dei nostri emigrati.

Una sola cosa, infine, per sgombrare dubbi e cancellare le comprensibili delusioni: noi non ci arrendiamo e quel che intendevamo fare –  per ricordare questa autentica e grandiosa gloria dell’Italia nel mondo – lo faremo: a qualunque costo!

Nel segno della tenacia e del coraggio di Ralph De Palma, italiano di Biccari, di Capitanata, di Puglia.

Per la prima volta una mostra dedicata a Ralph De Palma

Eroe di Indianapolis e del riscatto dei nostri emigrati

Leggi il comunicato

Il mito di Ralph De Palma ospite di “Teleblu” (2 luglio 2014) e servizio di Telenorba del 28/06/2014

 

Guarda il video del 2 luglio 2014

 

 

Servizio di TN sulla mostra foggiana di Ralph De Palma (28.6.2014)

 

 

In regalo ai neo-18enni di Biccari il libro su Ralph De Palma

Comunicato Stampa

IL 'CORRIERE DELLA SERA' CELEBRA RALPH DE PALMA

Articolo dello scrittore e docente universitario Francesco Durante pubblicato il 5.1.2014 sul 'Corriere del Mezzogiorno'

Scarica l'articolo

UN QUADRO D'ARTISTA PER RALPH DE PALMA

Un'opera di Fernando Masi (l'artista per antonomasia della Ferrari) donata al Comune di Biccari

 
 

SLITTA AL 28 MARZO 2014 L'ADESIONE AL CONCORSO ARTISTICO CON CUI CELEBRARE RALPH DE PALMA

Comunicato stampa (scaricabile qui)
Bando di concorso (scaricabile qui) per gli studenti delle scuole superiori di Foggia e dell'Accademia di Belle Arti. Scaricare, stampare, compilare e spedire al Comune di Biccari.

Ralph De Palma dal 1981 nel NIASHF (National Italian American Sports Hall of Fame)

Da qui al 2015.
Celebrazioni in onore
di Ralph De Palma
il campione di Indianapolis

Ci sono due aspetti del libro di Maurizio De Tullio che mi hanno prima stupito e poi conquistato.

Il primo è il recupero di una dimensione epica dello sport, una dimensione che va progressivamente impoverendosi, rarefatta ed oltraggiata dalla cultura del tempo reale, della diretta televisiva. Immagini e moviole che annichiliscono il tempo e lo spazio, ne abbreviano il respiro, e non lasciano ormai più spazio al ricordo che sublima il gesto agonistico, e lo rende immortale.

Siamo il paese che consuma il maggior numero di parole e di pagine di sport, avendo il maggior numero di quotidiani sportivi al mondo. Ma son parole che non diventano memoria, che non si sedimentano. Come dice Ugo Riccarelli in una bella raccolta di racconti sportivi (“L’angelo di Coppi”) dando voce allo sfogo di un cronista di sport, «chi sfoglia i giornali ogni mattina lo fa per dimenticarli, oppure per il dialogo casuale del pomeriggio, e perciò non è strano che ormai nessuno ricordi».

Eppure lo sport è per sua natura memoria: gesto che diventa storia, e storia che diventa epopea, mito, leggenda nel caso dei grandi campioni. Ancora Riccarelli scrive, più avanti nello stesso racconto (è sempre l’umile cronista a parlare): «Non vi tragga in inganno l’apparente pochezza di questo mestiere: raccontare le gesta degli atleti è esercizio di epica non meno del commentare le storie di Ulisse e della sua Itaca.»

C’è molto di Ulisse in Raffaele “Ralph” De Palma: nel viaggio transoceanico che porta lui e la sua famiglia dall’Italia all’America c’è scritto un destino. Il timore del viaggio verso l’ignoto viene temperato dal desiderio di conoscenza, di nuovo.

E non tragga in inganno – potremmo dire, parafrasando Riccarelli – l’apparente neutralità del lavoro di Maurizio De Tullio. Se il piglio è quello dello storico, che spulcia tra gli archivi, mette a punto date, nomi e cognomi, sistema eventi, rivisita e ridimensiona leggende, il risultato è lo stesso un racconto epico.

Lo impone il personaggio, lo impone il contesto.

Pensate cosa doveva essere l’automobilismo agli inizi del secolo scorso, quando il motore a scoppio era ancora una invenzione recente, e la velocità una bizzarra manifestazione d’un progresso tecnologico che ancora non era ben chiaro se e come si sarebbe sviluppato. Ogni corsa era una sfida con il destino, prima ancora che con gli avversari. Ogni corsa era un tributo al futuro.

È proprio il rigore storico e saggistico del lavoro di Maurizio De Tullio a togliere dalla figura e dalle gesta di Ralph De Palma la patina del tempo, restituendocene, integra, la sua dimensione epica. Confesso che prima che Maurizio mi parlasse dell’opera che stava scrivendo non sapevo nulla di De Palma, né, tantomeno, che fosse un figlio della terra di Capitanata. Ci voleva quel lavoro certosino, quel frugare tra la polvere degli archivi, per collocare giorni e distanze, per sistemare lo spazio ed il tempo, per restituire a Ralph il suo spessore epico.

(...)

L’altro aspetto del libro che mi ha intrigato (anzi, diciamolo pure, commosso) è l’assoluta aderenza di Ralph De Palma alla metafora dell’emigrante, e del sogno americano.

Una metafora così perfetta che, nel corso della lettura, sono stato sfiorato dal dubbio che non di un saggio storico si trattasse, ma di una di quelle “finzioni” tanto care a Borges, nel senso che fosse tutto inventato: date, citazioni, protagonisti, comparse. È tutto così impossibile, da suscitare ad ogni pagina la domanda: ma com’è stato, alla fine, possibile tutto questo?

Invece è proprio tutto vero, e sta qui il bello dello sport, che rende possibili anche le cose più inverosimili.

Probabilmente, quando Ralph e la sua famiglia andarono via da Biccari, il bambino che sarebbe diventato l’uomo più veloce del mondo non aveva mai visto passare neanche un’automobile. Le sole ruote che conosceva dovevano essere per lui quelle della bicicletta, o dei carri trainati dai cavalli.

Ma varcato l’oceano tutto è possibile, nonostante che il sogno sembri finire già sotto l’ombra della Statua della Libertà, nonostante per gli emigranti italiani le condizioni di vita siano difficilissime.

Dalla cultura contadina della sua terra d’origine, però, Raffaele doveva aver ereditato la testardaggine, l’ottimismo suggerito dalla tenacia, che diventa alla fine senso della sfida, e si confonde nel sogno americano.

La storia individuale d’un uomo diventa epica quando è paradigma d’altre storie.

La storia di Ralph ci insegna che il sogno americano sta dentro tutti noi; non è questione di contesto, civiltà, cultura.

L’epopea di De Palma ci insegna che, per cercare di tagliare i traguardi più ambiziosi, bisogna, prima di tutto, osarli. Avere il coraggio di sognare.

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